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RIFORMA DELLO SPORT: LAVORO SPORTIVO E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

La Riforma dello sport ha introdotto un quadro normativo organico per il lavoro sportivo, disciplinando figure, aspetti fiscali, previdenziali e assicurativi. Tuttavia, la transizione delle collaborazioni sportive verso il lavoro sportivo ha generato interrogativi sulla compatibilità della nuova qualifica con la condizione specifica di collaboratori già impiegati, in particolare nella Pubblica Amministrazione (PA). Per questi ultimi, il Decreto Legislativo n. 36/2021 e successivi aggiornamenti, tra cui il DL n. 71/2024 , stabiliscono regole precise per equilibrare le esigenze di tutela e trasparenza con i doveri del dipendente pubblico.


Lavoro Sportivo e Pubblica Amministrazione

I dipendenti pubblici, inclusi coloro impiegati presso amministrazioni centrali e locali, possono collaborare con enti e società sportive dilettantistiche, federazioni nazionali, discipline associate e altri organismi sportivi purché:

  • Le attività sportive si svolgono fuori dall’orario di lavoro .
  • Vengano rispettati gli obblighi di servizio previsti dal rapporto di lavoro principale.

Procedura per Collaborazioni Sportive

Secondo l’ art. 25, comma 6, D.Lgs. 36/2021 , le collaborazioni sportive possono assumere due forme principali:

  1. Volontariato sportivo : Richiede solo una comunicazione preventiva all’amministrazione di appartenenza.
  2. Lavoro sportivo retribuito : Richiede una richiesta di autorizzazione che deve essere valutata dall’amministrazione entro 30 giorni (silenzio-assenso in caso di mancata risposta).

Esonero per Compensi sotto i 5.000 Euro

Grazie al DL n. 71/2024 , convertito in legge n. 106/2024, i dipendenti pubblici non sono tenuti a richiedere l’autorizzazione per collaborazioni sportive con compensi annui inferiori a 5.000 euro . In questi casi è sufficiente inviare una comunicazione preventiva.


Parametri per l’Autorizzazione

L’autorizzazione per il lavoro sportivo retribuito segue criteri precisi definiti nel DPCM 10 novembre 2023 , tra cui:

  1. Assenza di conflitti di interesse :
    • L’attività non deve compromettere l’imparzialità del dipendente né interferire con le sue funzioni.
  2. Conformità agli obblighi d’ufficio :
    • Le attività sportive devono essere svolte fuori dall’orario di lavoro e senza pregiudicare le funzioni amministrative.
  3. Limiti temporali :
    • Per i dipendenti a tempo pieno, l’attività sportiva non deve superare il 50% dell’orario settimanale previsto dal contratto collettivo.

Specificità per il Personale Militare

Il personale militare (Forze Armate, Carabinieri, Guardia di Finanza) deve osservare le regole aggiuntive previste dalla circolare di settore:

  • Richiesta di autorizzazione preventiva per rapporti con compenso superiore a 5.000 euro.
  • Attività limitata alla forma di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) “sportiva”.
  • Divieto di svolgere attività sportiva remunerata di tipo subordinato o autonomo diverso dalla co.co.co.

Per un compenso fino a 5.000 euro o per attività di volontariato, è sufficiente una comunicazione preventiva.


Aspetti Fiscali, Previdenziali e Assicurativi

I lavoratori sportivi della PA beneficiano di disposizioni fiscali e previdenziali agevolate:

  1. Trattamento Previdenziale :
    • Iscrizione alla Gestione Separata INPS.
    • Contributi obbligatori solo sulla quota eccedente i 5.000 euro annui.
    • Aliquota previdenziale ridotta del 50% fino al 2027.
  2. Agevolazioni Fiscali :
    • Esenzione fiscale fino a 15.000 euro annui per compenso da lavoro sportivo (art. 36, comma 6, D.Lgs. 36/2021).
  3. Premi Sportivi :
    • Premi fino a 300 euro erogati da CONI, CIP e altri enti sono esenti da ritenute per il periodo d’imposta 2024.

Conclusioni

La riforma del lavoro sportivo cerca di bilanciare tutele e opportunità per i lavoratori sportivi, anche nel contesto della Pubblica Amministrazione. Le nuove regole garantiscono una maggiore flessibilità, pur imponendo procedure chiare per prevenire conflitti di interesse e garantire il rispetto degli obblighi d’ufficio. Le modifiche introdotte, come l’esonero per compenso inferiore a 5.000 euro, semplificano il quadro operativo, rendendo più agevole l’accesso al lavoro sportivo per i dipendenti pubblici.

 

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